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Gabriella Vicino: sulle perle.

 

La nascita di una perla è un evento miracoloso. A differenza di pietre e metalli preziosi, che devono essre estratti dalla terra, le perle sono prodotte dalle ostriche che vivono nelle profondità marine, Le pietre preziose devono essre sottoposte al taglio e levigate per farene emergere la bellezza. Ma le perle non hanno bisogno di questo processo complementare. Nascono dalle ostriche con una naturale iridiscenza brillante, una lucentezza e una morbida luminosità intrinseca che nessun'altra gemma possiede. 
Le prime perle furono probabilmente trovate dagli uomini primitivi casualmente durante le ricerche di cibo lungo le coste di mari e laghi. In un antico testo sacro indiano risalente a duemila anni prima di cristo (“Veda dei Brahmini”), viene descritto un amuleto decorato con perle volto ad assicurare lunga vita e prosperità ai discepoli di Brahma. 
Golfo di MannarNonostante le perle fossero importanti nella cultura e nel commercio dell’antica India, non vi sono reperti che descrivano i luoghi di pesca fino al II sec. d.C., quando il Golfo di Mannar (Sri Lanka) venne citato per la prima volta come il “luogo dove si trovano le perle”.Anche tra i persiani le perle godettero di grandissima popolarità; le ritroviamo, infatti, in bassorilievi di terracotta risalenti al IX e VII sec. a.C. 
In tutte le grandi civiltà, oltre che nella Grecia classica e e nella Roma imperiale, sia gli uomini che le donne usavano leperle come simbolo di potere economico e di importanza sociale. Dai romani le perle erano considerate “prime fra tutte le cose preziose”, simbolo d’amore e dedicate ad Afrodite e venere. 
Il periodo delle crociate favorì un grande afflusso di perle dall’Oriente ed un incremento della loro diffusione e popolarità. 
Lo sviluppo delle tecniche di taglio, sfaccettature e pulitura delle gemme di natura inorganica, costituirono il motivo della crisi del mercato delle perle in gioielleria, soprattutto nel 1725 quando furono scoperti giacimenti di diamanti in Brasile. Nello stesso periodo si esaurirono alcune fonti di molluschi perliferi. L’avvento delle perle coltivate e l’affinamento delle tecniche di allevamento dei molluschi perliferi consentiranno il superamento del problema. 
Ostrica perliferaUna perla naturale comincia a nascere quando un corpo estraneo (quasi sempre un parassita) accidentalmente penetra nel mantello soffice di un’ostrica, da dove non può essere espulso. Nel tentativo di alleviare l’irritazione, il corpo dell’ostrica assume una funzione difensiva cominciando a secernere una sostanza cristallina, liscia e dura intorno all’oggetto estraneo. Fino a quando il corpo estraneo rimane nel mantello, l’ostrica continua a secernere intorno ad esso la sostanza madreperlacea, strato su strato: la conchiolina, 
Dopo pochi anni, il copro estraneo viene completamente coperto dal lucente rivestimento cristallino. Il risultato è la splendida gemma che chiamiamo perla. E’ dimostrato che un’ostrica sviluppa 3 o 4 coperture di conchiolina al giorno. 
Fili di perle Akoya (perle giapponesi)La particolarità di quella che l’ostrica considera una difesa da un corpo estraneo, è che essa è composta di microscopici cristalli, disposti simmetricamente, in modo tale che la luce, passando attraverso l’asse del cristallo, viene riflessa e rifratta da quello accanto e così via, fino a creare un arcobaleno di luci e di colori. 
Tutte le perle coltivate in ostrica di mare hanno un nucleo che fino a cinquant’annii fa permetteva di produrre unicamente perle al massimo di 3 mm. 
Oggi le perle ottenute dalle ostriche giapponesi Akoya possono arrivare fino a 10 mm. Questo notevole progresso è dovuto ai successi registrati in materia d’impianto di nuclei relativamente grossi. 
Inizialmente sono stati utilizzati grani di vetro e palle di piombo di fucile. Più tardi si constatò con nuclei di madreperla si ottenevano migliori risultati e si comnciarono ad utilizzare, a tale scopo, i gusci di un’ostrica d’acqua dolce cinese, l’ostrica Tenshin (Lamprotula). 
Dopo la seconda guerra mondiale, i produttori giapponesi hanno cominciato ad utilizzare nuclei ricavati da ostriche del Mississipi e questi sono i nuclei che vengono utilizzati ancora oggi. 
Di grande interesse sono le perle “Nanyo-Dama” o perle south-sea la cui prima caratteristica è la grandezza. Tali perle, prodotte dalle ostriche a “labbra argentate” (pinctada maxima), hanno un diametro che varia d a12 a 16 mm ed il colore è un bel bianco con sfumature argentate e dorate e ciò in funzione del colore delle “labbra” dell’ostrica. Esse sono prodotte principalmente in Australia ed in Birmania e, secondariamente, in Indonesia, Filippine, Paupasia e Nuova Guinea. Una Pinctada maxima raggiunge un diametro di circa 30 cm ed un peso di 4.5/%,5 kg. 
Perle TahitiAltra importante specie è l’ostrica perlifera a “labbra nere” della famiglia delle “margaritifere”. La coltivazione di quest’ostrica di grande dimensione è diffusa nelle acque di Tahiti per la produzione di perle nere. 
Innestare un corpo estraneo nel tessuto vivo di un’ostrica perlifera è un’operazione che richiede una grandissima abilità. I “Tama-ire-sam”, gli impianta tori di nucleo, sono, per questo, tenuti in notevole considerazione e super retribuiti. 
Hamasan- Pescatrici di perle con il tradizionale costume biancoA tre anni di vita, prima dell’inserimento del nucleo, l’ostrica viene indotta ad una fecondazione forzata e ciò le fa disperdere l’eccesso di energia. Da un’ostrica che viene sacrificata a questo scopo, si taglia un pezzo di mantello che viene impiantato sul corpo molle con ina incisione nella zona dell’ovaia. Accanto a questo innesto viene inserito il nucleo. Il pezzo di tessuto impiantato si sviluppa formando una sacca perlifera intorno al nucleo. L’intervento, che deve essere eseguito con molta cura per evitare il rigetto, è molto complesso e viene sopportato con difficoltà dall’ostrica. Innestato il nucleo le ostriche sono tenute sotto osservazione in vasche asettiche per circa 15 giorni, dopodiché vengono calate in mare in appositi contenitori e curate per anni, con frequenti pulizie, per liberarle dai parassiti. 
Molta attenzione deve essere prestata anche alla temperature che deve essere compresa tra i 13° e i 25° C. Temperature superiori a quest’ultima possono essere letali per le ostriche, mentre è accertato che sotto i 13° C. le ostriche entrano in uno stato di letargo. 
Gli elementi fondamentali di valutazione per stabilire la qualità delle perle coltivate e, di conseguenza il valore commerciale di un filo sono: 
Colore – Coltivazione - Pulizia - Forma – Diametro 
Il COLORE di una perla va osservato sotto l’aspetto del colore di base e della sfumatura. Per una corretta valutazione di una perla è consigliabile una luce naturale con le perle su un fondo grigio o bianco. 
La COLTIVAZIONE di una perla è il tempo di stazionamento del nucleo nell’ostrica. 
La PULIZIA è l’insieme dei caratteri che identificano la superficie esterna della perla. La pulizia è in funzione della presenza, o meno, di graffi, screpolature, infossamenti, piccoli rilievi o macchie. 
La FORMA di una perla può essere la più varia anche se nella valutazione di un filo si fa riferimento alla forma sferica . 
Il DIAMETRO. Il valore di una perla singola o di un filo è influenzato direttamente dalle dimensioni. I parametri relativi vengono rilevati con calibri di precisione e dati in millimetri con una cifra decimale. La perla forata si misura in direzione perpendicolare alla direzione del foro; per la perla non forata, si deve indicare la misura massima e la minima. Nel caso di un filo di perle scalari si deve specificare il diametro della perla centrale, delle due immediatamente laterali e delle due terminali. 
Collezione Bouquet di RecarloLA CURA DELLE PERLE. 
Le perle coltivate sono relativamente fragili rispetto alle pietre preziose ed ai metalli nobili. Per questo motivo è importante averne cura in modo particolare, per assicurare che restino luminose e belle per generazioni e generazioni. Cosmetici, profumi e spray per capelli contengono sostanze chimiche che possono appannare la lucentezza di una perla. Anche gli acidi contenuti nelle lozioni oleose e nel sudore potrebbero avere lo stesso effetto negativo. Pertanto è meglio indossare indossare le perle dopo il trucco, il profumo e lo spray per i capelli. Dopo averle indossate, è consigliabile strofinarle con un panno soffice inumidito, per evitare i danni del progressivo accumulo di queste sostanze sulla loro superficie. Non indossarle durante il bagno in acqua di mare. Dovrebbero essere sempre tenute separate da gioielli in oro e pietre preziose, per evitare scalfiture. Il fili di perle “annodato” è preferibile per evitare che le perle strofinino tra loro e che cadano, nel caso in cui il filo si spezzasse. 

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